Una veglia senza fine nel cuore della modernità.
Pubblicati nel 1804 in forma anonima, I notturni di Bonaventura sono il diario visionario di un guardiano della notte che attraversa città deserte, sogni spezzati, deliri filosofici e apparizioni demoniache. Opera culto del Romanticismo tedesco, precorrono l'assurdo di Beckett, il grottesco di Büchner e l'angoscia lucida di Cioran.
Con uno stile ironico e spettrale, Bonaventura racconta la caducità dell'uomo moderno, armato solo di una picca, un corno e un pensiero che non dorme mai.
Una perla nera della letteratura europea, finalmente restituita al lettore italiano con una nuova traduzione integrale.